"Io non mi riconosco più nel Pdl, mi dimetto dal gruppo del Pdl e me ne vado nel Misto. Resto al governo e ovviamente poi chiarirò tutto questo con il presidente Berlusconi".
Lo ha annunciato in lacrime lo stesso ministro dopo che la maggioranza non ha appoggiato il rinvio della legge sulla libera imprenditorialità.
otivo del contendere la proposta di legge poi approvata dai deputati con 283 sì, 190 no e 2 astenuti, che contiene interventi per agevolare la libera imprenditorialità e per il sostegno del reddito. Il ministro all'Ambiente chiede infatti a nome del governo di rinviare in commissione la legge per un approfondimento su una norma sullo smaltimento dei rifiuti per le piccole imprese. Prestigiacomo aveva spiegato ai deputati che stava lavorando a una soluzione da inserire nel Milleproroghe e per questo chiedeva il rinvio del testo in commissione, per aver il tempo di presentarla al decreto Milleproroghe. Il rinvio però viene bocciato per soli tre voti di scarto con la maggioranza che vota contro il governo e la minoranza che lo difende. Addirittura dai banchi del Pdl partivano le grida «dimissioni, dimissioni». A questo punto la Prestigiacomo accusava il capogruppo Pdl, Fabrizio Cicchitto, di non averla ascoltata e di aver esposto il governo a un voto che poteva metterlo in difficoltà.
"Sono assai spiacente per cio' che ha dichiarato il ministro Prestigiacomo, ma ho il dovere in primo luogo di ascoltare i parlamentari del gruppo che hanno lavorato per lungo tempo a questo provvedimento senza che fosse venuta nessuna indicazione diversa da parte del ministro". E' quanto dice Fabrizio Cicchitto, capogruppo Pdl alla Camera, dopo lo 'strappo' di Prestigiacomo sulla proposta di legge sulla libera imprenditorialità.
"Su questo provvedimento, che va incontro alle esigenze delle piccole imprese- sottolinea- si e' registrato un largo schieramento favorevole che e' andato al di la' della maggioranza avendo avuto il consenso dell'Udc e del Fli".
Attacca invece dall'opposizione la presidente dei senatori del Pd Anna Finocchiaro, secondo la quale "Le dimissioni di Stefania Prestigiacomo dal Pdl e il suo passaggio al gruppo misto testimoniano ancora una volta che questo governo e questa maggioranza non ci sono piú. La fiducia del 14 è stata solo numerica. Ma politicamente sono finiti. Noi e il Paese ne siamo consapevoli. Non riesco a capire come facciano Berlusconi e i suoi amici a non rendersene conto".
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