Nel giornata delle manifestazioni di piazza contro la decisione di Lula di negare l'estradizione di Cesare Battisti, sono spuntati a Roma, in gran parte nei dintorni dell'ambasciata brasiliana in piazza Navona, numerosi manifesti che inneggiano alla decisione dell'ex presidente brasiliano e alla figura del terrorista dei Pac. Manifesti che portano il logo di un casco e la firma del gruppo 'Militant'. 'Battisti libero, liberiamo gli anni '70', si legge nello slogan che campeggia sotto la foto del manifesto. Per capire chi anima la sigla è sufficiente collegarsi al sito internet e alla pagina facebook aperta dagli autori del volantinaggio. Sono loro a descriversi in un'autointervista pubblicata in rete: "Militant è un collettivo politico comunista, formato da compagni dei movimenti antagonisti romani. Nel nostro collettivo si ritrovano militanti che fanno politica nei movimenti di lotta per la casa, nei centri sociali, in associazioni o circoli politici, nei sindacati di base; insomma, un mondo variegato, che ci consente di essere presenti in quasi tutte le lotte cittadine e con un’integrità non indifferente".
La nascita del gruppo fa riferimento alla crisi di rappresentatività della sinistra tradizionale e allo sfaldamento di quella antagonista dopo il G8 di Genova del 2001: "Visto l’affiatamento che nel frattempo i compagni del collettivo avevano raggiunto, e vista anche la crisi che ha pervaso la sinistra, anche antagonista, del dopo Genova, lasciandoci spiazzati e senza una casa politica a cui fare riferimento - si legge sul sito - abbiamo deciso di provare ad estendere la nostra iniziativa politica diventando appunto un collettivo politico che cercasse tramite la sua azione di dare un contributo al movimento romano". Con una data di nascita ben precisa: "Per dare delle date, il progetto Militant, in particolare, nasce nel 2002, ma il collettivo politico vero e proprio prende forma sul finire del 2005 e i primi mesi del 2006. Anzi, per essere più precisi, possiamo individuare la data di “fondazione” del collettivo il 28 Aprile del 2006, che, detto fra noi, porta anche bene, visto che proprio quel giorno di sessantuno anni prima Mussolini trovò la sua giusta fine". Quanto all'attività politica, si fa riferimento ad "iniziative politiche pubbliche; azioni, presidi, volantinaggi, cortei, manifestazioni, contestazioni, attacchinaggi, scritte, presentazioni di libri, dibattiti e quant’altro". Ma non solo. "Ovviamente - si legge ancora nel blog - in tutto questo sono presenti anche le azioni extra-legali, ma d’altronde la politica richiede a volte anche momenti di forza che non sono evitabili, visto che non siamo noi a stabilire cosa è legale e cosa no, mentre ci assumiamo a pieno l’onere di ciò che riteniamo legittimo".
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