Parte oggi da Maranello la nuova sfida al campionato mondiale di Formula Uno. La nuova monoposto di casa Ferrari, svelata oggi al grande pubblico, porta già su di sé il peso di dover riscattare tre anni di digiuno di titoli iridati. L'auspicio di Stefano Domenicali è chiaro: “Speriamo di poter sfogare quest'anno il grido che era rimasto strozzato in gola ad Abu Dhabi lo scorso anno.” Dallo stato maggiore di Ferrari, dai piloti e dai vertici Fiat, riuniti a Maranello per l'occasione, si alza un coro unanime di entusiasmo e buoni propositi. Punto nevralgico per la nuova stagione di gare sarà però quello di raggiungere al più presto l'affidabilità tecnica. I tecnici responsabili dei vari settori di sviluppo del progetto, Costa, Tombazis e Marmorini, sottolineano come la monoposto presentata oggi sia ancora lontana dalla forma definitiva. Lo sviluppo proseguirà sui 4 test di febbraio e culminerà nella prima gara di campionato, prevista per il 13 marzo in Barhain. E' noto che, un po' per non scoprire troppo le proprie carte a favore degli avversari, un po' per le restrizioni di regolamento sui test in pista, ciascuna scuderia di Forumla Uno, Ferrari compresa, non svela mai completamente il proprio bolide nelle cerimonie ufficiali. La nuova F150, si presenta anche ad un primo sguardo sostanzialmente differente nei volumi e nelle geometrie rispetto alla vettura dello scorso anno. Le modifiche al regolamento sportivo impongono alle scuderie nuovi parametri tecnici da rispettare, la reintroduzione del sistema di recupero dell'energia cinetica KERS e le nuove forniture di pneumatici di marca Pirelli per tutti i team in gara. Principali modifiche riguardano la parte più nascosta della vettura, ossia il fondo. Dopo le polemiche degli scorsi anni circa i diffusori in grado di canalizzare ed estrarre il flusso aerodinamico che passa sotto la monoposto, il regolamento FIA prevede da quest'anno precise restrizioni. Questi dettami hanno portato ad una struttura di diffusione più semplice. La vettura appare più alta nella parte anteriore: un muso più distaccato dal suolo, una complicata serie di appendici aerodinamiche nella parte inferiore dello stesso e l'abitacolo di guida rialzato. Tra le altre novità più evidenti vi sono anche le pance laterali, più scavate secondo il modello vincente del progettista Red Bull, Adrian Newey. Il flap posteriore, infine, sarà ora regolabile in gara dal pilota. Ora soltanto la pista potrà dare il suo giudizio spietato e definitivo. L'auspicio è che quel tricolore impresso sull'alettone posteriore, omaggio all'unità d'italia, possa imprimersi costantemente anche negli occhi degli avversari costretti a inseguire.
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