Il governo si divide sul 17 marzo: sarà giorno di festa nazionale per celebrare la ricorrenza dei 150 anni dall'Unità d'Italia. Ma la Lega contesta la decisione e per bocca del ministro Calderoli definisce il provvedimento "una pura follia".
Contro il decreto legge varato dal governo si sarebbero espressi tre ministri. Maroni aveva già lasciato l'aula quando si è proceduto alla votazione, mentre Bossi e Calderoli non hanno votato. Quest'ultimo rincara la dose: "Fare un decreto legge per istituire la festività del 17 marzo - ha dichiarato - un decreto legge privo di copertura in un Paese che ha il primo debito pubblico europeo e il terzo a livello mondiale e in più farlo in un momento di crisi economica internazionale è pura follia. Ed è anche incostituzionale". Il ministro della Difesa La Russa ha cercato di stemperare il clima, ridimensionando le proteste del Carroccio: "Non c'è nessuna rottura, nessuna frattura - ha sostenuto - ma solo una diversità di opinioni. Non obbligheremo nessuno a festeggiare l'Unitá d'Italia, chiediamo solo rispetto".
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