Mentre si rincorrono voci di un golpe militare in Libia a seguito delle rivolte a domino che stanno trasformando i Paesi nord africani, il ministro degli Esteri Franco Frattini interviene per precisare la posizione del governo italiano."Sta al popolo libico decidere il suo futuro", ha detto il titolare della Farnesina. E sul ruolo del leader libico Muammar Gheddafi ha chiarito: "L'Unione Europea non ha mai detto chi deve restare e chi se ne deve andare. Non lo ha fatto in nessuno dei casi che si sono verificati finora e non lo farà adesso, non lo ha fatto per Mubarak e non lo fa adesso». Frattini ha tenuto a precisare che a Bruxelles "non ne abbiamo parlato, perché non ne abbiamo parlato neanche le altre volte. Nessuno ha detto a Mubarak di andarsene - ha aggiunto riferendosi al futuro politico di Gheddafi - quando se ne è andato ne abbiamo preso atto". Il quadro che emerge dalle diplomazie al lavoro è comunque da allarme rosso. "La situazione in Libia è molto seria, siamo sull'orlo di una guerra civile - ha dichiarato Frattini - Dobbiamo far sì che la richiesta forte dell'Europa sia ascoltata: condanna delle violenze e delle morti dei civili, stop immediato alle violenze, dialogo, processo di riconciliazione nazionale inclusivo". "L'Italia - ha detto ancora - promuove e favorisce questa posizione dell'Europa che l'Europa ha chiesto unanimamente alla Libia". Quanto all'ipotesi di sanzioni contro il regime libico avanzata dal collega finlandese Alexander Stubb, il ministro degli Esteri si è dimostrato scettico: "Noi ora dobbiamo pensare a seguire il processo di transizione - ha sostenuto Frattini - non a creare le condizioni per un nuovo scontro per le decine di migliaia di cittadini europei che vivono in Libia". Il titolare del Viminale ha precisato che L'Italia ha proposto di "usare corridoi umanitari, ove occorresse, per urgenti assistenze mediche". Nel paese si rincorrono intanto voci di una strage che va assumendo proporzioni sempre più drammatiche. I telefoni sono isolati in tutto il Paese e si parla di miliziani esteri che stanno facendo il loro ingresso a sostegno del regime. "La situazione è in evoluzione", ha confermato Frattini, rendendo noto che l'Italia "ha pronti piani nazionali a tutela dei cittadini".
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