L'Europa vigila sull'altalena delle borse e sulla crisi economica e finanziaria; pressa le scelte di politica economica interna e impone misure correttive alla manovra pensata e scritta dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti.
Il tutto sotto la scure di un confronto teso tra governo, opposizioni e parti sociali, con la spada di Damocle dello sciopero generale prospettato dalla leader Cgil, Susanna Camusso.
Alla conclusione, a notte inoltrata, del vertice di maggioranza convocato a palazzo Grazioli, è lo stesso titolare di via XX settembre a stemperare le tensioni, definendo la riunione "positiva e fruttuosa". Tremonti si è anche concesso una battuta sull'intervento alla Camera, tutt'altro che orientato all'apertura, del leader del Carroccio, Umberto Bossi.
Sul fronte delle parti sociali si alzano le barricate: "Cosa può fare un sindacato per difendere lavoratori e pensionati, e lo chiedo anche a Cisl e Uil, se non mobilitarsi per cambiare, anche con lo sciopero, questa manovra?", ha ribadito Susanna Camusso ai microfoni del Tg3, con un implicito appello all'unità sindacale verso lo scontro aperto sulle misure ipotizzate dall'esecutivo.
Nella maggioranza, di rimando, si lavora per trovare la quadra con Bossi. E per proporre un pacchetto di misure correttive condivise dopo i malumori e i mal di pancia delle ultime ore, anche da parte dei fedelissimi del premier Silvio Berlusconi. Un traguardo che sembrerebbe raggiunto. Circola anche l'idea che il presidente del Consiglio sia pronto a parlare agli italiani con un videomessaggio per spiegare il contenuto della manovra 'lacrime e sangue' che il governo si appresta a varare.
Berlusconi non intenderebbe soltanto illustrare i contenuti della manovra ma anche sostenere le ragioni che lo hanno spinto a vararla per superare una crisi che, come ha detto più volte il Cavaliere, non è solo italiana ma globale.
Prima di decidere se diffondere il testo, Berlusconi dovrà però strappare un'intesa con il Carroccio e poi far approvare il decreto dal Consiglio dei Ministri. Se ci riuscirà in tempo, ottenendo il sì di Umberto Bossi alla riforma del sistema pensionistico, potrà varare il pacchetto già domani in un Cdm. A quel punto dovrà decidere se andare nelle case degli italiani per spiegare in prima persona la ratio dei provvedimenti. Se così fosse, il messaggio dovrebbe essere diffuso sabato o al più tardi domenica, riferiscono fonti della maggioranza
In questo senso si è espresso il presidente dei Senatori Pdl, Maurizio Gasparri, che, al termine del vertice, ha rilasciato una stringata dichiarazione sulla via dell'ottimismo nella mediazione tra Pdl e Lega: "Tutto a posto - ha dichiarato -. Siamo tutti d'accordo".
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