Nonostante i proclami trionfalistici di Artur Mas i Gavarró , presidente della comunità autonoma catalana, il cartello indipendentista (Junts pel Sì + Cup ) si conferma forza minoritaria nella regione con un 47,8% dei voti, mentre il restante e maggioritario segmento elettorale ha scelto di schierarsi con le forze nazionali ed antisecessioniste.
A ridimensionare, nell’urna, l’enfasi della retorica antiunitaria, senza dubbio il timore di una salto nel buio, con lo spettro, in caso di indipendenza, di una Barcellona fuori dai principali consorzi continentali e mondiali (in primis UE, Euro ed ONU), non riconosciuta dalle altre cancellerie, timorose di un effetto domino ed alleate di Madrid, e dilaniata da una fuga di capitali simile a quella ellenica.
Come in Scozia e, prima, in Québec, la “silent majority” si mostra e dimostra quindi tutta la sua capacita di fare la storia nei momenti che contano.
Nella foto, Mas insieme al Re di Spagna Felipe VI
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