Rientra la tensione diplomatica tra Italia e Tunisia dopo le polemiche sollevate ieri dal portavoce del governo nord africano in merito all'ipotesi di dispiegare i nostri contingenti per frenare i flussi migratori rilanciata dal ministro dell'Interno Maroni. Il disgelo fa seguito all'incontro avvenuto questa sera tra il ministro degli Esteri Frattini e il primo ministro tunisino Mohammed Ghannouchi. Frattini, al termine del summit, ha escluso la presenza di poliziotti italiani a presidiare i porti tunisini e ha aggiunto che l'Italia è disposta ad inviare "equipaggiamenti, che sono ben accetti da Tunisi, per le forze di polizia locali che saranno usati da personale tunisino". L'Italia, ha sottolineato il titolare della Farnesina, vuole una cooperazione forte con la Tunisia in spirito di amicizia. "Noi - ha detto Frattini - siamo lontani da ogni tipo di approccio impositivo. La Tunisia è uno stato sovrano e rispettiamo la rivoluzione democratica pacifica, anche con una serie di aiuti economici e l'apertura di alcune linee di credito". Quanto alla possibilità di una missione Frontex Ue di pattugliamento per arginare il flusso migratorio dalla Tunisia, Frattini ha sostenuto che potrebbe svolgersi non in acque tunisine ma in quelle internazionali.
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