«Renzi? Bisogna vedere se si tratta soltanto di un personaggio mediaticamente competitivo oppure se c'è qualcosa di più. Ho visto che all'interno del Pd il dibattito mette in evidenza che c'è il rischio che sia un fenomeno di 'panna montatà. Però aspettiamo».
In un lungo intervento che sarà pubblicato domani sul Secolo d'Italia, il presidente della Camera e fondatore di Futuro e Libertà Gianfranco Fini interviene per fare il punto dopo le scosse telluriche che attraversano il partito. "Sarebbe davvero inutile negare l'evidenza: il progetto di Futuro e Libertà vive un momento difficile - scrive Fini -, sta attraversando la fase più negativa da quando, con la manifestazione di Mirabello, ha mosso i primi passi.
Dallo scranno più alto di Montecitorio, Gianfranco Fini assiste alla liquefazione del gruppo di Futuro e Libertà in Senato. Dopo l'addio annunciato ieri da Giuseppe Menardi, il senatore Franco Pontone, ex amministratore di An, è in procinto di lasciare il gruppo per tornare nelle fila del Pdl.
Il ministro della Camera Gianfranco Fini non vuole nemmeno sentire parlare delle proprie dimissioni. Un'ipotesi che scarta con decisione, a maggior ragione dopo il mezzo flop delle nuove carte provenienti dal paradiso fiscale di Santa Lucia sulle quali il ministero degli Esteri ha riferito in Senato. Documenti che la procura di Roma, dopo averli ricevuti dal titolare della Farnesina, ha giudicato "irrilevanti" per il thema decidendum dell'indagine aperta per truffa aggravata a carico dello stesso Fini e dell'ex tesoriere di An Pontone.
"Alcune settimane fa ho ottenuto risposta dalle autorità di Saint Lucia che me ne hanno certificato l'autenticità per la veridicità dei dati contenuti in questi documenti. Il documento è stato messo a disposizione della Procura di Roma, io non posso dire nulla sul suo contenuto".
Lo scontro aperto tra governo e presidente della Camera, con richieste incrociate di dimissioni, si consuma in Senato ed arriva forse al passaggio decisivo con le nuove carte sulla casa di Montecarlo.
È atterrato all'aereoporto di Ciampino il C-130 con a bordo la salma del caporalmaggiore Luca Sanna, il militare dell'Ottavo Reggimento Alpini ucciso l'altro ieri all'interno della base 'Highlander' dell'esercito italiano, avamposto per la difesa del villaggio di Bala Murghab, in Afghanistan.
"Ricucire" con Gianfranco Fini? Per Maurizio Gasparri intervistato dal 'Quotidiano nazionale' "il problema non sono i nomi, ma i contenuti. Il segretario Alfano ha giustamente lanciato l'idea di una Costituente aperta a tutti coloro che si ritrovano nelle posizioni cattolico-liberali del Ppe e mi pare che oggi Fini sia attestato su posizioni diverse".
"La soluzione del contratto unico come strumento più agevole e moderno per l'assunzione a tempo indeterminato, e' certamente una proposta concreta e percorribile per dare soprattutto ai più giovani la possibilità realistica di sfuggire alla tagliola della precarietà a vita. La maggiore flessibilità in uscita non vuol dire in alcun modo eliminare le garanzie e alienare i diritti dei lavoratori, ma trovare un punto di equilibrio che elimini quelle rigidità che imbrigliano la produttività, mortificano il merito e bloccano il mercato del lavoro".
Tra Letizia Moratti e Giuliano Pisapia, alle prossime elezioni comunali del 15-16 maggio spunta il terzo incomodo: è Manfredi Palmeri, ex Pdl e da alcuni mesi passato a Futuro e Libertà. Sarà sostenuto dal partito di Fini, dall'Udc, dall'Api e da una lista che fa capo all'ex sindaco di Venezia Massimo Cacciari. In passato veniva data quasi per certa la candidatura, per il terzo polo, dell'ex primo cittadino Gabriele Albertini.
Passaggio chiave per la definizione della competenza a decidere sul RubyGate. Il Pdl, per voce di Fabrizio Cicchitto, ribadisce quanto espresso nella riunione della conferenza dei Capigruppo. Per Cicchitto "deve essere portata in Aula a Montecitorio" la richiesta di voto sul conflitto di attribuzione.
"Metto a disposizione l'incarico di capogruppo alla Camera" se "ciò potesse servire a risolvere, in maniera condivisa, definitivamente e 'ad horas', un'impasse che si trascina da troppo tempo". Lo scrive il deputato di Fli Benedetto Della Vedova su Libertiamo.it.
"Nel momento in cui si costruisce un partito è meglio fare il centravanti di sfondamento che il regista. Sono per la tutela delle funzioni del Presidente della Camera, ma al posto suo io mi sarei dimesso". Parola del leader Idv Antonio Di Pietro, intervenuto questa mattina ad Omnibus su LA7. Una critica non ntroppo velata alla politica finiana dei due forni operativi. Di Pietro parla con riferimento alla efficacia del doppio ruolo di Gianfranco Fini.
Il successo delle iniziative per celebrare il 150 dell'unità d'Italia, organizzate anche nei piccoli Comuni, "smentisce chi credeva che ci fosse indifferenza e disinteresse, forse era un auspicio di qualcuno, ma non è la realtà". Lo sostiene il presidente della Camera Gianfranco Fini che ne ha parlato a San Giovanni in Persiceto (Bologna), in un'iniziativa organizzata dal Comune per il 150 dell'unità.
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