Il colonnello libico Muammar Gheddafi ha minacciato di "trasformare in un inferno le vite" di quei paesi che tenteranno di attaccare la Libia, alla luce della nuova risoluzione approvata ieri sera dall'Onu. "Se il mondo è impazzito, diventeremo pazzi anche noi", ha affermato il leader libico in un'intervista all'emittente portoghese 'Rtp', rilasciata prima che il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite approvasse la risoluzione che impone la no-fly zone sui cieli della Libia.
"Sarkozy è un pagliaccio. Coi soldi della Libia ha finanziato la sua campagna elettorale": lo dice il figlio di Muammar Gheddafi, Saif al-Islam, nell'intervista rilasciata alla tv Euronews. "Per prima cosa - continua Saif al-Islam - bisogna che Sarkozy restituisca alla Libia i soldi con cui ha finanziato la sua campagna elettorale. Siamo noi ad aver finanziato la sua campagna, abbiamo a disposizione tutti i documenti e siamo pronti a renderli pubblici. Ecco la prima cosa che chiediamo a questo pagliaccio: ridarci i soldi del popolo libico".
Saif al-Islam, figlio del colonnello Muammar Gheddafi, 'rubava' buona parte del petrolio libico estratto dalla francese Total per fare più soldi, e gli Stati Uniti se ne erano accorti: lo afferma il quotidiano norvegese Aftenposten, oggi citato dall'agenzia Reuters. Stando all'articolo, l'ambasciata statunitense aveva avuto sentore della truffa, operata dal figlio di Gheddafi già nel 2009, ma "non potè determinare con esattezza se si fosse trattato di contante rubato alla Libia o alle compagnie straniere".
Il leader libico Muammar Gheddafi è riapparso in pubblico, circondato dai suoi sostenitori. Lo mostrano le immagini trasmesse dalla Tv di Stato libica rilanciate dai network internazionali. Questa volta l'incontro tra Gheddafi ed i suoi sostenitori si tiene al chiuso. Il colonnello è seduto dietro ad una scrivania, circondato da guardie del corpo, e dovrebbe tenere un discorso per il 34esimo anniversario della nascita dei Comitati popolari. Si tratta del suo terzo discorso da quando è iniziata la rivoluzione in Libia.
In un impeccabile articolo di fondo alcuni giorni fa il vice direttore del Corriere della Sera Pierluigi Battista notava, a proposito di relazioni “pericolose” con il dittatore in attuale disgrazia Gheddafi, come il fronte delle amicizie eccellenti su cui il leader libico potesse far fede in Italia fosse articolato e bi-partisan.
Un convoglio umanitario organizzato dal Regime di Gheddafi e composto da circa 40 camion che trasportano cibo, sacchi di farina e medicine, sta partendo da Gar Ben Gisher, località ad una ventina di chilometri da Tripoli, diretto a Bengasi. L'operazione, salutata da migliaia di manifestanti pro-Gheddafi che sventolano bandiere verdi e inneggiano alla vittoria, sarebbe - secondo una prima lettura di fonti libiche - un tentativo di mediazione con i ribelli. Ai preparativi per la partenza del convoglio sovraintendono carri armati.
Il presidente Usa Barack Obama è "una brava persona" ma è stato probabilmente "disinformato". Lo afferma Muammar Gheddafi in una intervista alla Abc, la Bbc e il Sunday Times, aggiungendo che «le dichiarazioni che gli sono state attribuite forse sono state fatte da qualcun altro."L'America non è la polizia internazionale del mondo". Il così detto 'gas mostarda' di cui il colonnello libico Muammar Gheddafi sarebbe in possesso "è un'arma terribile".
La Casa Bianca ha affermato che l'esilio del leader libico Muammar Gheddafi è «una possibilità».
Torna a parlare Muammar Gheddafi, e lo fa in un'intervista alla tv serba che ha rilasciato una trascrizione delle dichiarazioni del leader libico. "Prometto che rimarrò nel mio paese, la colpa di quanto sta avvenendo è di al Qaeda". È quanto ha affermato il colonnello in un'intervista ad un'emittente televisiva serba Pink secondo quanto riferisce 'al-Arabiya'. "La colpa della rivolta in corso in Libia - afferma - e degli stranieri e di al-Qaeda».
Sono in partenza navi italiane per l'eventuale rimpatrio dei nostri connazionali in Libia. Lo si apprende da fonti ministeriali, mentre è in corso il vertice di governo a palazzo Chigi sulla crisi del Maghreb. Le navi sono le unità anfibie San Giorgio e San Marco, salpate da Brindisi e il cacciatorpediniere Mimbelli che ha levato le ancore a Taranto. Stazioneranno nel canale di Sicilia, di fronte alla acque libiche, pronte a intervenire in caso di necessità.
Dura dichiarazione del parlamentare di Futuro e libertà, Carmelo Briguglio che attacca il premier con paragoni con la Libia:"Quando i regimi sono alla fine ricorrono ai mercenari, accade per Gheddafi che fa sparare sul suo popolo, lo stesso vale per Berlusconi con lo shopping che incrementa in Parlamento la legione straniera di deputati e senatori disponibili e pronti persino a giurare senza vergognarsi che Ruby è la nipote di Mubarak" - dichiara il finiano - " La storia ci dà segni chiari anche in questi giorni, ci insegna come andrà a finire, come a
Fonti libiche hanno fatto sapere alla tv satellitare Al Jazeera che all'interno dell'esercito vi sarebbero grandi tensioni, al punto da poter prevedere che il capo di stato maggiore aggiunto, El Mahdi El Arabi, possa dirigere un colpo di stato militare contro il colonnello Gheddafi. Sul sito web della tv si ipotizza che questo sviluppo potrebbe mettere fine ai disordini in corso. Una fonte imprecisata ha comunicato ad Al Jazira che "il popolo sentirà buone notizie entro la fine della giornata".
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